La Cattedrale di Sant'Agata

Complesso originario di appartenenza: cattedrale Sant'Agata Anno di costruzione: 1092; post 1693.

Pubblicato il:

20 aprile 2022

Ultima revisione:

20 aprile 2022

Ubicazione: Piazza Duomo
Orari di apertura: aperta tutte le mattine dalle 8 alle 12, i pomeriggi dalle 15 alle 18
Proprietà attuale: ecclesiastica
Uso attuale: culto
Informazioni: tel. 095/320044

Complesso originario di appartenenza: cattedrale Sant'Agata
Anno di costruzione: 1092; post 1693
Architetti: Giovan Battista Vaccarini; Girolamo Palazzotto; Antonio Battaglia; Carmelo Battaglia Santangelo; Carmelo Sciuto Patti.


Opere pittoriche notevoli:

Battesimo di Cristo, affresco del XVIII secolo di Giovanni Tuccari (navata destra, parete di fondo); Il martirio di Santa Febronia (1733), dipinto su teladi Guglielmo Borremans (navata destra, I altare); Santa Rosalia (1733), dipinto su teladi Guglielmo Borremans (navata destra, II altare); Sant'Antonio da Padova (1733), dipinto su teladi Guglielmo Borremans (navata destra, III altare); Trionfo di Sant'Agata e santi martiri e vescovi catanesi (1628), affresco di Giambattista Corradini (abside centrale);San Pietro che consacra San Berillo, dipinto su tela del primo Ottocento di Antonio Subba (navata sinistra, VI altare); Martirio di Sant'Agata, dipinto su tela della fine del XVI secolo di Filippo Paladini (navata sinistra, V altare);Sant'Antonio abate (1733), dipinto su tela di Guglielmo Borremans (navata sinistra, IV altare); I Santi Gaetano e Filippo Neri, dipinto su tela del XVIII secolo di Giovanni Tuccari (navata sinistra, III altare); San Francesco di Paola, dipinto su tela del XVIII secolo di Giuseppe Guarnaccia (navata sinistra, IV altare); San Giorgio (1624), dipinto su tela di Girolamo La Manna.
Opere scultoree notevoli: Monumento sepolcrale di Vincenzo Bellini (1876) di Giambattista Tassara (III pilastro a destra); portale marmoreo del XVI secolo con le scene dellavita della Madonna di Giambattista Mazzola (ingresso della cappella della Madonna, navata destra); sarcofago della regina Costanza d'Aragona del XIV secolo (cappella della Madonna);sarcofago di epoca romana (cappella della Madonna); Monumento al vicerè Ferdinando de Acuna (1495) di Antonello Freri (cappella di Sant'Agata);Monumento della famiglia Gravina Cruyllas del XVIII secolo (cappella del Sacramento); portale marmoreo del XVI secolo con le scene dellapassione e resurrezione di Cristo e la lunetta con la Pietà di Domenico Mazzola (ingresso della cappella del Crocifisso).


Oreficeria

Busto reliquiario di Sant'Agata di Giovanni di Bartolo (1373, sacello della cappella di Sant'Agata); Scrigno delle reliquie di Sant'Agata, fine XV secolo/XVI secolo con rifacimenti del XVIII (sacello della cappella di Sant'Agata).
Arredi e altre macchine notevoli: coro ligneo della fine del XVI secolo di Scipione di Guido; organo di manifattura francese, Jeanpierre Jaquot di Rambervilliers (1877, controfacciata); armadio da sagrestia del XVIII secolo (sagrestia); vetrata di Duilio Cambellotti (1959, abside).


Cenni storici

La Cattedrale di Catania fu eretta per volere dei sovrani normanni tra il 1092 e il 1094. E' dibattuta la questione relativa a una precedente cattedrale: gli storici  locali ottocenteschi pensavano potesse corrispondere alla chiesa di Sant'Agata la Vetere mentre le ricerche più attuali protendono per l'esistenza di una cattedrale nell'alto medioevo già sull'area attuale. E' certo che con i Normanni l'area della Platea Magna assume un'importanza focale nella città: il centro della Catania delle origini gravitava difatti in una zona più a nord - ovest, nei pressi della collina di Montevergine ove oggi sorge il complesso monastico dei Benedettini; in epoca alto medievale, con i Bizantini, l'area doveva ancora essere periferica così come sotto il dominio mussulmano, anche se si incomincia a registrare nel quartiere la presenza di gruppi residenziali. Al termine dell'XI secolo, infine, il quartiere assunse un ruolo strategico grazie alla presenza nel suo cuore dell'ecclesia munita normanna, ovvero di una chiesa fortezza che doveva rappresentare sia il potere spirituale che quello temporale, strettamente connesso in epoca normanna. La chiesa, con la sua civita contenuta entro le mura del complesso arcivescovile, dominava la città per chi veniva dal mare e difendeva certamente l'incolumità dei catanesi, usciti da decenni di soggezione ai Mussulmani, signori del Mar Mediterraneo. Singolare l'edificazione, da parte delle successive dominazioni, di baluardi della medesima imponenza accanto alla grande cattedrale: al principio del Duecento Federico II di Svevia eresse un altro castello dominante la fascia costiera, il Castello Ursino, e nei primi decenni del secolo successivo gli Aragonesi costruirono la Loggia civica proprio accanto alla cattedrale (vedi scheda Palazzo degli Elefanti). L'edificio subì gravi danni con il sisma del 1118 quando cadde l'alto campanile che sorgeva lungo il prospetto nord; ma con il terremoto del 1693 i crolli furono così pesanti da indurre alla ricostruzione pressoché totale dell'edificio. Contribuì a un rifacimento così radicale anche il gusto del tempo che imponeva di erigere un edificio di tale importanza seguendo schemi ben diversi da quelli dell'architettura medievale. Nel 1729 il vescovo Galletti chiama il più attivo degli architetti della ricostruzione, il palermitano Giovan Battista Vaccarini che riesce a far riaprire al culto la cattedrale nel 1761. In quegli anni intervenne anche Girolamo Palazzotto, un altro importante architetto della ricostruzione al quale si deve in parte l'idea dell'impianto dell'edificio e la sua decorazione interna. Ma i lavori non sono ancora finiti e così ritroviamo nel cantiere della chiesa l'architetto Carmelo Battaglia Santangelo che vi lavora sino al 1804. Tra il 1867 e il '69 si eresse il campanile su progetto di Carmelo Sciuto Patti. Altri lavori interessarono l'interno della cattedrale e tra il XIX e il XX secolo essa continuò a subire delle profonde trasformazioni, prima fra tutte la sostituzione dell'altare maggiore in epoca recente.


Descrizione

Una grande balaustrata, opera di Carmelo Battaglia, decorata con statue ottocentesche di santi, circonda il complesso della cattedrale. La facciata, eseguita su progetto di Vaccarini, domina tutta la piazza e fa da sfondo a un ipotetico spazio scenico che al suo opposto, seguendo l'asse di via Garibaldi (antica via San Filippo e poi Ferdinandea), si chiude con la Porta Garibaldi (vedi scheda Piazza Crocifisso Majorana e Piazza Palestro). Essa è tripartita in tre ordini; la decorano tre statue raffiguranti Sant'Agata, San Berillo eSant'Euplio. La chiesa è a croce latina con tre navate suddivise da grandi pilastri. Il transetto e la zona absidale conservano le testimonianze architettoniche più antiche, normanne e cinquecentesche: lungo il transetto sul lato destro si apre la cappella della Madonna che conserva ancora il portale cinquecentesco marmoreo decorato con le scene dellavita della Madonna di Giambattista Mazzola. Sul lato sinistro si trova la cappella del Crocifisso introdotta da un altro portale cinquecentesco in marmo con lescene dellapassione e resurrezione di Cristo sormontate dalla lunetta con laPietà di Domenico Mazzola. Le absidi conservano ancora ben visibili la struttura normanna degli archi ogivali: dentro di esse sono inserite, a destra, la cappella di Sant'Agata ove è il sacello che custodisce le reliquie della patrona di Catania con il busto trecentesco del senese Giovani Di Bartolo e la cassa delle reliquie. L'abside maggiore, con il suo altare più volte rimaneggiato, venne affrescata nel principio del Seicento da Giambattista Corradini con le scene del Trionfo di Sant'Agata e santi martiri e vescovi catanesi; ancora nel 1959 Duilio Cambellotti disegnava la vetrata al centro dell'abside. Nell'abside sinistra si trova la cappella del Sacramento. Nella sagrestia si trova un affresco di Platania raffigurante l'eruzione del 1669. Nell'insieme l'interno, sia per le sue strutture architettoniche che per l'apparato decorativo scultoreo e pittorico, esprime la sovrapposizione di epoche e stili differenti che non sempre si armonizzano tra loro: apprezzare ogni elemento nella sua completezza è la migliore lettura della cattedrale di Catania. Ancora un'annotazione: entrando nel cortile del palazzo arcivescovile aperto sulla via Vittorio Emanuele, è possibile ammirare la struttura muraria delle originarie absidi normanne.