Luogo: Teatro Stabile Via Giuseppe Fava n° 35, Catania

Dal romanzo Les lois de la gravité di Jean Teulé

Adattamento e regia di Gabriele Lavia

Con Gabriele Lavia e Federica Di Martino

E con Enrico Torzillo

scene Alessandro Camera

Costumi Andrea Viotti

Musiche Antonio Di Pofi

Luci Giuseppe Filipponio

Produzione Effimera

 

Una notte di freddo e di pioggia. A Le Havre, in Normandia. Una donna entra in un commissariato. C’è un vecchio commissario che sta per andare in pensione.
La donna viene ad autodenunciarsi. Ha ucciso il marito dieci anni prima.
Lo ha spinto giù dal balcone, undicesimo piano. La legge di gravità è ineludibile. Nove e ottantuno metri al secondo. Ma la legge di gravità dell’essere “esseri umani” qual è?
Alla legge fisica di gravità non si può sfuggire.
Ma a quella metafisica? A quella dell’essere umano?
La legge non misurabile dell’amore, del dolore, della rabbia, del senso di colpa, del fallimento, della incertezza dell’essere, non è meno ineluttabile dei nove e ottantuno metri al secondo. L’uomo cade nella vita. Cade nel suo dolore, come cade nella felicità e nel successo. L’uomo cade, precipita nel fallimento (da fallere, cadere) e fa male.
In una notte freddissima un uomo e una donna prendono coscienza delle loro cadute. Ma vivere forse è la presa di coscienza dei propri “dolorosi” fallimenti.

 

Gabriele Lavia