Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catania Carmelo Zuccaro ha ricevuto stasera dal Commissario Straordinario del Comune di Catania la Candelora d’oro, il prestigioso riconoscimento giunto alla XXV edizione che viene assegnato ogni anno a personalità che si sono distinte nell’impegno sociale e nelle istituzioni per favorire lo sviluppo di Catania e dei suoi cittadini.
“Questo -ha detto il commissario straordinario Piero Mattei- è un riconoscimento ma soprattutto un ringraziamento a chi con impegno, responsabilità e alta professionalità giornalmente assicura giustizia alla società civile in quel più ampio quadro di sicurezza quanto mai chiesta ai giorni nostri. E tutta la cittadinanza, mio tramite -ha proseguito- vuole oggi esprimere, il proprio grazie corale, per il suo quotidiano lavoro al procuratore capo della repubblica di Catania Carmelo Zuccaro, attraverso questo momento. E’ indispensabile che vi sia una saldatura per il bene di tutti tra cittadini e istituzioni e noi ci adoperiamo per questo”.
“Considero questo riconoscimento che sono onorato di ricevere -ha commentato il procuratore Zuccaro- perché viene dalle mani di un servitore dello stato che per anni ha onorato l'impegno che aveva assunto al momento del suo giuramento di fedeltà alla Repubblica italiana. Sono particolarmente soddisfatto anche perché è un riconoscimento che ritengo sia dovuto per la squadra che ho avuto la fortuna e l'onore di dirigere. Il messaggio che io credo di scorgere nella sua scelta, è quello di ritenere che al centro dell'attività amministrativa ci sia il rispetto della legalità e di vedere nelle leggi la bussola, l'unico modo di orientarsi”.
“Carissimo Procuratore -ha detto l’arcivescovo Renna- congratulazioni, perché ricevere un premio dalla sua città, credo sia la soddisfazione più grande, che la ripaga da tante sofferenze, che un uomo delle istituzioni come lei vive in questa città. La memoria va agli splendidi affreschi nel palazzo dei Nove a Siena, l'allegoria del buon governo e l'allegoria del cattivo governo che agisce con ingiustizia e avidità, e il buon governo si regge sulla giustizia. Catania ha bisogno di una classe dirigente che sia autorevole che sappia affrontare con rigore le tante sfide e sia soggetto a un controllo intransigente dei cittadini”
La Candelora è stata consegnata con una sobria cerimonia nel salone Bellini di palazzo degli elefanti, alla presenza delle massime autorità locali e tra questi il prefetto Maria Carmela Librizzi, l’Arcivescovo Metropolita di Catania Luigi Renna, il Rettore dell’Università Francesco Priolo, il presidente del consiglio comunale Sebastiano Anastasi e numerosi esponenti della magistratura etnea, delle forze dell’ordine e del clero e tanti cittadini.
Insieme alla Candelora d’Oro, il procuratore ha preso in consegna anche la pergamena con la motivazione per l’assegnazione del riconoscimento assegnato dal Comune tramite il Commissario Straordinario.
“Protagonista della lotta alla mafia siciliana, Carmelo Zuccaro dal 2016 è Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catania.
Titolare delle principali inchieste giudiziarie, con l’Ufficio che dirige, ha aperto squarci di verità sul fenomeno delle associazioni a delinquere di Catania e della sua Provincia.
Il suo impegno per la legalità ha riguardato tutti i sistemi e le singole azioni criminali, anche tra i cosiddetti colletti bianchi, mostrando particolare attenzione ai reati contro la Pubblica Amministrazione e a quelli legati al mondo dell’imprenditoria e delle professioni.
Giovanissimo è già laureato in Giurisprudenza nell’Ateneo di Catania, si arruola subito nella Guardia di Finanza e a 25 anni vince il concorso ed entra in magistratura.
Mostra subito sopraffine qualità di uomo di legge tanto che quindici anni, dopo aver ricoperto diversi incarichi tra cui quello nella Direzione Distrettuale Antimafia etnea, è Presidente di Corte d’Assise a Caltanissetta nei processi per le stragi di Capaci e via D’Amelio.
Durante la sua lunga ed esemplare carriera come inquirente, Carmelo Zuccaro si è distinto per l’assoluta qualità tecnica delle indagini associata al rispetto delle altre parti del processo.
Ha mantenuto forte il suo legame con Catania, città in cui è nato nel 1956 e risiede, non sottraendosi a lanciare moniti o appelli per sollecitare i cittadini a denunciare ipotesi di reato.
Il suo motto è sempre stato: 'Non abbiamo Santuari a cui inchinarci, se non il rispetto delle leggi!'
Per il suo totalizzante impegno di magistrato integerrimo e qualificato, oltre che infaticabile nel lavoro, dimostra raro equilibrio istituzionale.
E’ da esempio per le giovani generazioni, chiamate al rispetto dei valori e a vivere nella legalità”.
nm
02.02.2023