Documenti inediti ma anche testi, lettere e raccolte utili a svelare il mondo del  Verga uomo e scrittore.  A cento anni dalla morte del massimo esponente del Verismo,  il Comune di Catania e la Regione siciliana hanno promosso la realizzazione di una mostra documentaria, nel Castello Ursino, e del catalogo "Giovanni Verga, quotidianità di un romanziere". L'iniziativa ha messo in luce le tappe significative della vita dell'autore e i tratti essenziali della sua scrittura, attingendo in buona parte a documenti  del  fondo "Eredi Verga", conservato nell'Archivio storico comunale, a partire da capitoli matrimoniali, testamenti, contenziosi giudiziari, corrispondenze a più voci.
Il volume a corredo della mostra, allestita tra novembre e dicembre, è stato presentato nella Biblioteca Vincenzo Bellini nel corso di un incontro moderato dal direttore della Cultura, Paolo Di Caro. Sono intervenuti, la soprintendente per i Beni culturali e ambientali di Catania, Donatella Aprile, il professore Antonio Di Silvestro, docente di Filologia della Letteratura Italiana del Dipartimento di scienze Umanistiche dell'Università di Catania e curatore del catalogo, il critico cinematografico Franco La Magna, Carla Verga erede dello scrittore, l'attrice Nunziata Blancata.
La soprintendente  Aprile ha espresso particolare apprezzamento per la sinergia degli enti che, collaborando, hanno realizzato la mostra e il catalogo e, soprattutto , ha sottolineato l’importanza della presenza delle scuole nel percorso del centenario verghiano.
Il prof. Di Silvestro ha messo in risalto il profilo del Verga uomo, con i suoi affetti e debolezze nel contesto familiare e sociale. “Per comprendere appieno la personalità di Giovanni Verga – ha evidenziato anche nel catalogo - occorre indagarne il milieu costituito dalla famiglia, fonte di atmosfere, suggestioni e luoghi presenti nei suoi racconti, nonché le molteplici relazioni sociali che hanno contraddistinto la sua «quotidianità»".
L'incontro è stato  animato dalla interpretazione che Nunziata Blancato, della Fita Catania, ha reso di  alcune lettere  del periodo del colera (1854) scritte dal padre dello scrittore, Giovanni Battista Verga Catalano.
Il pensiero verghiano attraverso la cinematografia è stato tratteggiato dal critico cinematografico  La Magna, partendo dal film muto “Tigre Reale”.
Carla Verga ha elogiato il lavoro dei ragazzi che si sono avvicinati allo studio e all'interpretazione dello scrittore con un sentimento di affettuosità, “proprio come un nonno”.
Una rappresentante del liceo Principe Umberto, Patrizia Perricelli, ha testimoniato il valore dell’esperienza svolta come guida per la mostra al Castello Ursino.

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