P.zza S.Francesco, 3
Tel. 095/7150535
Aperto da Lunedì a Sabato 9.00/13.00 - Ingresso libero
Il Museo Civico Belliniano
"Domenica mattina, per accompagnarvi il mio amico Mario Soldati di passaggio a Catania, sono tornato a visitare la casa natale di Vincenzo Bellini. [...] Dopo pochi gradini ripidi, attraverso una porticina incassata in un muro spesso, entrammo nella prima saletta che, nonostante da tanti anni trasformata in museo belliniano, conserva sempre quell’aria intima di casa privata; sembra di entrare in uno di quegli appartamenti della vecchia Catania abitati ancora oggi da piccoli impiegati. Nella luce calma e malinconica che arriva dai balconi che si affacciano sulla via Vittorio Emanuele, i cimeli sono disposti con cura nelle piccole stanze. Ecco l’alcova dove nacque Vincenzo.
Adesso c e il suo cembalo che la riempie quasi tutta. Ha la tastiera coperta come se Bellini vi avesse suonato poco fa. I piccoli oggetti personali appartenuti al giovane maestro conservati dietro il vetro di una reca, in questa luce di casa catanese, sono ancora pieni di intimità". Così Ercole Patti nel suo Diario Siciliano (1971) descrisse l’atmosfera familiare e un po’ decadente che aleggia dentro la casa-museo di Vincenzo Bellini. Il museo è ospitato nella casa natale del musicista catanese che si trova all’interno del settecentesco palazzo Gravina-Cruyllas, in piazza 5. Francesco; gli anni che il musicista passò nella casa furono circa sedici.
La visita degli ambienti è possibile solo se si è guidati, questo anche perché la disposizione degli oggetti e dei manoscritti non è di facile decifrazione. Una piccola biblioteca musicale, annessa al museo, contiene materiale utile per ricerche e studi specifici su Vincenzo Bellini. Il museo fu inaugurato nel maggio del 1930. Le stanze sono organizzare in modo da far comprendere la sequenza dei fatti biografici e l’evolversi dell’opera del maestro. La visita comincia dalla Sala A che conserva il pavimento originario del tempo dell’artista.
Sulle pareti sono esposti documenti che riguardano l’infanzia di Bellini e documentazioni fotografiche di Catania antica. Nella stanza è custodito il leggio con l’album su cui appose la firma il re Vittorio Emanuele. Si conserva anche una piccola scultura di Bellini, opera dello scultore Salvatore Grimaldi. L’alcova è il locale dove, secondo le testimonianze dei discendenti dell’artista, nacque il musicista. L’intero spazio è occupato dal clavicembalo del cugino Vincenzo che fu suonato dall’artista durante un successivo soggiorno catanese. Sulla parete di fondo spicca un bel ritratto giovanile di Bellini. Nella Sala B, che forse costituiva il soggiorno della casa, sono custoditi moltissimi oggetti personali: sulle pareti sono esposti molti ritratti del maestro, dei Duchi di Sammartino suoi benefattori e i due tappeti ricamati da Giuditta Turina ed altre dame milanesi.
Al centro della stanza è una vetrina piena di cimeli con la maschera di cera conforme al calco del volto di Bellini. La Sala C contiene pannelli che permettono di ricostruire i periodi principali della vita del compositore e cioè il periodo catanese: 1801-1819; il periodo napoletano: 1819-1827; il periodo milanese: 1827-1833; Palermo: 1832; Londra: 1833; il periodo parigino: 1833-1835.
La Sala D, che, forse, non fu abitata da Bellini, contiene manoscritti e partiture musicali; si conservano sia le opere giovanili, sia quelle della piena maturità artistica. Tra gli altri reperti è un pianoforte a tavolino di legno giallo di produzione viennese.