Sul luogo dove sant’Agata subì il martirio del fuoco sorge una chiesetta a unica navata.
Tuttora è visibile, nella cappella destra, attraverso un oblò, la fornace che al tempo delle persecuzioni era utilizzata per le torture e che fu il luogo dove si consumò il martirio di sant’Agata.
La chiesa della fornace, che i catanesi chiamano anche “ Carcara ” e che è dedicata anche a san Biagio, subito dopo la caduta dell’impero romano era una semplice cappella.
Nel 1098 fu leggermente ampliata, ma non si poterono superare le attuali dimensioni, perché lo impediva il bastione del carcere romano che la affianca.
Fu rimodernata nel 1589 e miracolosamente preservata dall’eruzione del 1669.
Da questo luogo, prezioso in quanto documento storico e di culto, il 3 febbraio di ogni anno si diparte la solenne processione per l’offerta della cera alla santa patrona.