Al centro di Catania, in una strada nascosta che collega la Via V. Emanuele e la via Garibaldi, si può visitare la casa dove Giovanni Verga visse per molti anni e dove mori nel 1922. Il palazzo ottocentesco ereditato dalla madre, divenne monumento nazionale nel 1940 e casa-museo regionale nel 1991.Oltre il portone d’ingresso una lunga scala porta all’appartamento dello scrittore; le stanze si susseguono una dopo l’altra, pertanto la sequenza del percorso è facilmente comprensibile.
Oltre la sala d’ingresso dove un responsabile del museo o un custode si offriranno per farvi da guida, è il grande salotto della casa che oggi è stato sistemato in modo da contenere quattro bacheche con le riproduzioni dei manoscritti di Verga. In un angolo è il busto dello scrittore realizzato dallo scultore Bruno. Dentro una custodia in legno è la maschera di cera del padre Giovan Battista Verga Catalano. La stanza più importante è la biblioteca con al centro un tavolo ricolmo di oggetti personali. Lungo le pareti si dispongono sei librerie che custodiscono più di 2.500 volumi che appartenevano allo scrittore; molte le opere di scrittori italiani e stranieri. La stanza successiva è la camera da letto arredata semplicemente da un letto, un armadio che conserva ancora alcuni vestiti, un mobile con specchiera, due poltrone ai lati di un camino. Alle pareti sono appesi ritratti e fotografie della famiglia Verga.
Le altre stanze sono sempre arredate con sobrietà, letti, sedie e stampe antiche alle pareti. L’ultimo ambiente, che si apre sul pianerottolo d’ingresso, è una piccola sala da pranzo nella quale lo scrittore fece ricavare un funzionale scendivivande collegato alla cucina che si trovava al piano superiore.


Giovanni Verga in frammenti

Giovanni Verga nacque a Catania il 2 Settembre del 1840 (sulla data e sul luogo però permangono incertezze); nel 1854, a causa di un’epidemia di colera, la famiglia si trasferì nella tenuta di Vizzini dove conobbe una giovane novizia che probabilmente gli ispirò Storia di una capinera.
Si iscrisse alla facoltà di legge ma, nel 1861, abbandonò gli studi per dedicarsi all’attività letteraria.
Nel 1866 pubblicò Una peccatrice e nel 1871, dopo una prima edizione a puntate su un giornale femminile, uscì in volume Storia di una capinera. Nel 1873 venne pubblicato il romanzo Eva; nel 1874 comparve sulla "Rivista Italiana di Scienze, Lettere ed Arti" Nedda, Bozzetto siciliano.
Nel 1875 vennero pubblicati i romanzi Tigre reale e Eros; nel 1878 Verga progettò di realizzare un ciclo di cinque romanzi intitolato Marea, poi ribattezzato I Vinti. Nel 1880 uscì la raccolta di novelle Vita dei campi e l’anno successivo il romanzo I Malavoglia; nel 1882 il romanzo Il marito di Elena. Nel 1883, Novelle rusticane e l’anno seguente Eleonora Duse portò in teatro Cavalleria rusticana. Nel 1889 fu pubblicata la versione definitiva del Mastrodon Gesualdo; nel 1890 venne rappresentata l’opera lirica Cavalleria rusticana con libretto di G.TargioniTozzetti e le musiche di Pietro Mascagni. Dal 1893 all’anno della sua morte (1922) Giovanni Verga visse a Catania nell’antico palazzotto di via 5. Anna.